Due uomini salirono al tempio a pregare. Due culture, due storie, due mondi. Ti ringrazio che non sono come lui – diceva uno – non sono povero e misero, così arretrato e malmesso. E ogni volta che tornava al tempio, lo trovava là e ringraziava di non esser come lui, ringraziava d’esser nato dalla parte giusta del mondo. Ma passò il tempo e passò la vita e non ne fu più così sicuro: davvero era lui il più fortunato? E poi vide fin troppo chiaro che il prezzo della salute, del benessere e della tecnologia, il prezzo delle sicurezze e dell’efficienza di cui era circondato, era troppo alto. Si accorse che lui, i suoi cari, i bambini e i vecchi, tutti, tutti erano stati incantati e rimbambiti da miliardi di oggetti ma avevano perso l’anima. Che paradosso: stavano crepando insieme di solitudine! E ritornò al tempio e lo ritrovò ancora là, con quei suoi occhi che lo…
View original post 21 altre parole