Sono a Venilale da qualche giorno e qui siamo in “inverno”: un bel vento freddo proveniente dall’Australia, che spazza il cielo, ma anche le case e gli alberi
(come si può vedere dai brevi filmati https://www.facebook.com/elena.castagna.16/posts/10220059843512109).
La gente gira imbacuccata, con giacche, sciarpe e cappelli di lana, solo gli studenti, che hanno appena iniziato gli esami, sfidano il vento con le loro divise leggere che è d’obbligo indossare.
Ma se il clima esterno è poco accogliente, non si può dire lo stesso del clima che regna nell’orfanotrofio, dove l’accoglienza si fa canto e danza per tutti quelli che arrivano.
Come diceva un italiano che lavora in Dili e che è passato a visitare l’orfanotrofio: “Quando si sta per entrare si pensa che si tratta di un orfanotrofio, la reazione è: ‘Che tristezza!’e poi quando si vedono le bambine e le ragazzine, e respiri il clima in cui vivono, ti viene da dire ‘che bello!’; sembra assurdo, ma è così!”
Già, vorremmo che fosse così per tanti altri bambini in Timor e in tutto il mondo!