L’isola di Timor è situata nel Sud Est Asia e fa parte dell’arcipelago indonesiano; situata ad est dell’isola di Bali e a circa 640 km nord-ovest di Darwin (Australia) ha un’estensione di 14,919 km². Nel 2009, la popolazione era costituita da circa 1.115.000 abitanti.
Dal 1500 al 1974 i portoghesi occuparono la parte orientale dell’isola, mentre quella occidentale era occupata dagli olandesi e quindi si costituì immediatamente parte della nazione indonesiana quando questa ottenne l’indipendenza dagli olandesi.
Quando i portoghesi lasciarono l’isola nel 1974, i timoresi godettero per alcuni mesi dell’indipendenza, presto persa con l’occupazione indonesiana che fece di Timor Est la sua 28a provincia. Fu un periodo di soprusi, violenze e persecuzioni che culminò nel 1999 con il referendum indetto dall’ONU per conoscere la volontà del popolo timorese riguardo il proprio territorio. Il risultato, più del 72% a favore dell’indipendenza dall’Indonesia, scatenò la reazione dei militari indonesiani e delle milizie di timoresi assoldate dai militari, che in 3 settimane assaltarono città e villaggi, bruciando e distruggendo quanto si trovava sul loro cammino. Con l’intervento delle forze dell’ONU si iniziò un processo di distruzione e di democratizzazione sfociato nel maggio 2002 con la dichiarazione di indipendenza della Repubblica Democratica di Timor Leste. Da quel giorno si sono alternati periodi di pace ad altri di tensione (particolarmente nel 2006 e 2008), più o meno sedati dalle forze dell’ordine locali ed internazionali.
Quest’anno la popolazione si appresta ad andare nuovamente alle urne a fine marzo per le elezioni presidenziali e a luglio per le parlamentari e quindi si stanno già organizzando tutte quelle azioni preventive che impediscono lo scoppiare di disordini.
Nel 2009, la popolazione era così suddivisa (le cifre sono state arrontondate):
- Dai 0 ai 4 anni: 196.000
- Dai 5 ai 14 anni: 304.000
- Dai 15 ai 24 anni:212.000
- Dai 25 ai 39 anni: 192.000
- Dai 40 ai 59 anni: 156.000
- Oltre i 60 anni: 55.000
Come si può vedere bambini e giovani costituiscono quasi i 2/3 della popolazione, quindi un campo preferenziale per la nostra opera educativa. A questo va aggiunto tuttavia un’alta mortalità infantile: il 4% per i bambini alla nascita e il 6.4% al di sotto dei 5 anni.
Per quanto riguarda la scolarizzazione il Ministero dell’Educazione offre i seguenti dati (da molti contestati) sugli iscritti, il che non significa che siano anche frequentanti:
- Iscritti alle elementari: 83%
- Iscritti alla scuola Media Inferiore: 28.7%
- Iscritti alla scuola Superiore: 13%
L’economia è basata principalmente sull’agricoltura, con produzione di riso e mais, che tuttavia non riescono a soddisfare il fabbisogno della nazione.
La religione è cattolica: il 91% circa risulta battezzato, ma questo non coincide con una reale adesione alla fede cristiana: le credenze animiste, le superstizioni ancestrali sono ancora molto radicate nella popolazione, anche quella che ha ricevuto un’istruzione. Questo chiede alla Chiesa un grande sforzo per l’evangelizzazione e la preparazione di una catechesi comprensibile dalla cultura timorese.
Attualmente le diocesi sono tre: Dili, Baucau, Maliana, per permettere anche un lavoro più capillare e coordinato da parte dei tre Vescovi, visto che il territorio non è molto esteso, ma le vie di comunicazione sono in cattive condizioni.
Anche le Congregazioni religiose, che dopo l’indipendenza sono cresciute fino oltre 30 Istituti, si sono da poco organizzate nell’Unione dei Superiori Maggiori per favorire un cammino di comunione e di unità nella pastorale.