Le Figlie di Maria Ausiliatrice sono state invitate nell’isola di Timor dai salesiani per farsi carico di un gruppo di orfani che erano stati raccolti dalle foreste nelle quali si erano rifugiati gran parte della popolazione per sfuggire agli indonesiani. Di loro si stavano occupando alcuni insegnanti, ma si vedeva la necessità di raccoglierli in un ambiente sicuro e assistito. Nell’ottobre del 1988 le Figlie di Maria Ausiliatrice iniziarono la loro attività nel comune di Venilale. Insieme all’orfanotrofio la casa divenne subito casa di formazione perché i salesiani avevano da tempo preparato alcune giovani all’arrivo delle suore, e quindi si fecero subito avanti e dopo un periodo di formazione in Timor, vennero mandate in Filippine per la loro formazione fino alla professione. In quel tempo nell’orfanotrofio erano presenti quasi 180 tra bambini/e e ragazzi/e, molti di loro figli dei guerriglieri nascosti in foresta. Le suore svolgevano anche attività parrocchiali, oratorio e dal 1990 sr. Paola Battagliola, in quel momento direttrice della casa, aprì un piccolo ambulatorio medico con la collaborazione degli infermieri del centro statale.
Nel 1990 venne aperta una casa in capitale, perché le suore potessero insegnare in una scuola tenuta da ex-allievi salesiani ed aprire un oratorio per i moltissimi giovani che si recavano in Dili a frequentare l’Università.
Nel 1994 venne aperta una scuola tecnico professionale, sempre in Venilale, per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di molte ragazze e la loro emancipazione. In quel momento la scuola aveva due indirizzi: cucina e cucito, ma negli anni la scuola si è strutturatta in modo simile alla scuola alberghiera. Alla scuola era annesso anche un internato e perciò nel 1995 si è stabilita la comunità della suore.
Sempre nel 1995 si è aperta la comunità “Beata M. Morano” a Fuiloro, con l’internato per le ragazze della scuola agricola dei salesiani; e nel 1996 la comunità “Beata Laura Vicuña” a Laga, con un orfanotrofio per bambine e ragazze delle scuole medie e attività parrocchiali.
Nel 1999 si aprì la prima casa in Indonesia, a Jakarta, per ospitare le suore che proseguivano i loro studi ed ospitare chi era diretto a Timor da altre nazioni e doveva necessariamente sostare in Jakarta.
In Comoro si aprì la scuola elementare “Maria Auxiliadora” poco prima del referendum, ma poiché la comunità non era ancora residente, al momento delle violenze occorse in capitale, la scuola venne in parte bruciata.
Dopo il 1999, anno del referendum per l’indipendenza di Timor, e delle violenze scatenatesi ad opera delle milizie pro-Indonesia e degli stessi militari indonesiani, si è avuto un periodo di riassestamento delle comunità.
Nel 2003 a Comoro, la scuola elementare “Maria Auxiliadora” vene presa in carico dalla comunità “Beata Eusebia Palomino” e sullo stesso terreno venne costruito anche la casa “S. Giuseppe” che faceva le funzioni di casa ispettoriale ed ospitava il noviziato.
Nel 2004 in Baucau venne aperta una casa su richiesta del Vescovo, mons. Basilio do Nascimento, per la cura pastorale delle detenute nella prigione di Baucau-Buruma (chiusa dopo qualche anno) e per ospitare le suore che frequentano l’Istituto Cattolico per la Formazione dei Professori.
Nel 2006 venne aperto il Centro di Formazione Giovanni Paolo II: una struttura con 18 camere a 2 letti, un grande salone e una sala più piccola, ulteriormente divisibile in 2; che offriva possibilità di vitto e alloggio. Nella struttura sono state impiegate le giovani diplomatasi nella nostra Scuola Alberghiera.
Nel 2008 si è aperta la comunità “Beata Maria Romero” nel villaggio di Kailako, distretto di Maliana, nella zona al confine con l’Indonesia, una zona piuttosto povera, a cui anche il Governo presta poca attenzione sia per i collegamenti stradali, sia per lo sviluppo delle risorse economiche. La nuova comunità si è stabilita nei pressi della cappella del villaggio dedicandosi ad opere pastorali come l’oratorio e la visita alle famiglie, ma soprattutto sostenendo lo sviluppo di alcuni “microbusiness” ad opera delle donne.
L’ultima comunità si è aperta a Dili – Comoro nel 2009, con l’aiuto di un progetto della CEE, monitorato da un’agenzia spagnola: si tratta della comunità “Divina Provvidenza” che si fa carico del Centro “Giovanni Paolo II” e di due Unità di Produzione che dipendono dalla Scuola Professionale di Venilale e dal Corso Professionale di Fuiloro. Le unità sono una di sartoria e l’altra di panetteria, pasticceria e catering. Ad essa vi accedono soprattutto le ex-allieve dei due centri nominati ed anche le allieve nel periodo del tirocinio pratico.