Non so come fosse il volto della vedova che andava ad implorare il giudice, lento nel farle giustizia. So però com’è quello delle sue figlie mentre pregano. Ero infatti riuscito a convincere le bambine dell’orfanotrofio che non era necessario che stessi sulla sedia, non temevo la terra. Temevo piuttosto di restar fuori da quella loro vibrazione quando, compatte e ad una sola voce, pregavano insieme a fine giornata. Non capivo le loro parole, ma ugualmente sapevo di pregare. Ero un’orfana che prega il rosario, seduto in terra in un caldo pomeriggio d’agosto. La mia mano prese la macchina, poggiata sulla ginocchia, e scattò da sola questa foto sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai. Fototecnicamente imperfetta, umanamente sacra.