Atauro è un’isola di 27 km di lunghezza e 12 di larghezza nella sua parte più ampia, situata di fronte a Dili (25 km). Sia durante il tempo portoghese, sia in quello indonesiano, venne utilizzata come luogo di detenzione, soprattutto per i prigionieri politici (una sorta di Gorgona del sud-est asiatico).
Non è mai stata oggetto di particolare attenzione da parte dei governi succedutisi e questo ha favorito un certo isolamento della popolazione: un ferry boat vi si reca ogni sabato, rimane 3 o 4 ore e poi ritorna. La bellezza della natura è incredibile, con la baarriera corallina a qualche centinaia di metri dalla spiaggia che richiama, ancor oggi, molto appassionati di sub. Infatti da qualche anno un australiano ha aperto un “resort” di tipo ecologico che richiama persone (chi ha voglia di una vacanza, ecco qui l’indirizzo http://www.tripadvisor.com/Hotel_Review-g580104-d2325957-Reviews-Barry_s_Eco_Lodge-Atauro_Dili_District.html).
Ma soprattutto da una decina d’anni ci sono due sacerdoti trentini che stanno facendo un bellissimo lavoro di evangelizzazione e promozione umana, con il favorire il sorgere di cooperative per lavoratori e per le donne, lo sviluppo della pesca, della medicina naturale ecc…
Eccovi alcune foto prese durante un incontro svoltosi per gli adolescenti di 2 villaggi dell’isola.