RACCONTO DI CHI C’È STATO

Descrivere quello che è stata l’esperienza fatta a Timor Leste nell’estate del 1998 non è semplice perché  ogni volta che penso al bellissimo mese trascorso su quest’isola si scatena un turbinio di emozioni irrefrenabili.

L’essere stata catapultata dal mio mondo con mille comodità scontate, in una terra che tanto ha ancora da migliorare, ha invece migliorato me, facendomi apprezzare tutto quanto ho intorno e tutto quanto mi è stato donato gratuitamente.

Mi sono meravigliata (ma neanche troppo perché le conosco da tempo….) di quanto siano state capaci di creare le suore salesiane in questa terra, la loro dedizione ai giovani e alla loro crescita, la voglia di fare sempre, a qualsiasi ora del giorno, e farlo al massimo. E di quanto abbiano sopportato durante la guerra civile e agli strascichi degli anni successivi, cercando di dare conforto e sostegno alla popolazione locale attraverso la Fede e la Speranza che tutto non era finito e distrutto, ma si poteva ricostruire.

Indimenticabili sono i momenti vissuti alla clinica dove ho visto tante cose, ma ho anche conosciuto la dignità del popolo timorese. Ho ancora negli occhi volti di persone e bambini passati di li con traumi pesanti e curati nel miglior modo possibile.

La casa dei bambini –piccoli e non- (non mi piace chiamarlo con il termine arcaico che solitamente si utilizza) è invece  un luogo di serenità e gioia, tutto quello di cui hanno bisogno, e tutto quanto loro ti restituiscono è una carica energetica che dura mesi!

Purtroppo la barriera della lingua, in un mese è quasi insormontabile e comunicare con gli abitanti del luogo è stato impossibile, qualcuno però si ricordava ancora gli insegnamenti di portoghese a scuola e allora si cercava di capirsi….

A parte i primi giorni di “adattamento”, la routine quotidiana con gli orari delle “sorelle”, o “Madri” come le chiamano i locali, è entrata a regime e la sveglia la mattina prestissimo non era poi così pesante.

E poi….”il mattino ha l’oro in bocca” quindi dopo la S.Messa e la colazione… di corsa a fare tutte le commissioni di giornata: dalla pulizia della scuola (perché a breve sarebbero rientrate le ragazze), al riordino della casa, all’aggiustamento di qualcosa …che puntualmente si rompe, a traslochi vari perché…in una casa di suore c’è sempre qualcosa da spostare!!

Non sono poi mancate le gite alla scoperta dei luoghi più belli dell’isola: anche qui tutto iper organizzato con jeep che solcavano fiumi, jeep alle quali si bucavano ruote e ti lasciavano a piedi, ma…..le suore sono talmente amate che qualche anima pia la si trovava sempre per dare una mano!

Potrei continuare a scrivere per qualche pagina ma la cosa che più rimane nel cuore quando si fa un’esperienza del genere è che “Quanto più dai, Tanto più ti ritorna”.

Non ci sono parole particolari che possano descrivere un’esperienza così piena e completa quando si mette al centro il bisogno dell’altro e non se stessi.

Grazie quindi a Timor Leste, alla sua gente e ai suoi bambini, e alle care “Madri” salesiane che ci hanno permesso di vivere un mese che ancora oggi dopo 15 anni mi suscita così tante emozioni.

Siete sempre nel mio cuore!

Evelin Ratti, e con il  pensiero anche Katia Mandruzzato1

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